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An Gorta Mór

An Gorta Mór
La Grande carestia irlandese (1845-1850)

Scritti di Carlo Cattaneo e John Stuart Mill

Irlanda 1845: un’ignota malattia colpisce la pianta della patata. È l’inizio della Grande carestia, an Gorta Mór in gaelico irlandese, che ebbe sull’uomo ripercussioni paragonabili a quelle delle epidemie più perniciose e devastanti, tanto che Eric Hobsbawm la definì «la più terribile catastrofe umana della storia europea» di quel periodo.

Privati di una fonte quasi esclusiva di sostentamento, tra il 1845 e il 1850 e soprattutto nell’«anno nero» 1847, moltissimi irlandesi morirono non solo di fame, ma anche delle classiche malattie legate alla denutrizione, alla miseria e alla sporcizia. In quegli anni, inoltre, migliaia di persone furono costrette a emigrare, soprattutto verso Stati Uniti, Canada e Australia, ammassate in condizioni disumane nelle stive sudicie e infette di quelle che vennero chiamate coffin ships, «navi bara».

In questo volume ci parlano della situazione irlandese e della Grande carestia due insigni esponenti del pensiero economico e filosofico dell’epoca: Carlo Cattaneo e John Stuart Mill. Cattaneo è presente con due saggi pubblicati rispettivamente nel 1844 e nel 1860: Su lo stato dell’Irlanda nell’anno 1844, che apre il volume, e Dei disastri dell’Irlanda negli anni 1846 e 1847, che lo chiude. John Stuart Mill ci offre il suo punto di vista in una serie di articoli apparsi sul «Morning Chronicle» fra il 1846 e il 1847, interessanti anche perché danno un’idea di quanto sulla stampa inglese fosse acceso il dibattito sulla crisi irlandese.

Autori

Carlo Cattaneo

(Milano, 1801 – Castagnola, Lugano, 1869), storico, economista, politico e patriota, ebbe formazione illuminista ed empiristica e fu esponente del pensiero repubblicano federalista. Nel 1824 si laureò in legge a Pavia e nel 1839 fondò la rivista «Il Politecnico» per la diffusione della cultura scientifica e tecnica. Nel 1848 fu tra i protagonisti delle Cinque giornate di Milano. Lasciato il campo ai moderati filopiemontesi, si ritirò prima a Parigi e poi in Svizzera, dove insegnò filosofia a Lugano. Nel 1859 tornò a Milano e nel 1860 fu eletto deputato, ma non entrò alla Camera per non prestare giuramento al re. Fu consigliere di Garibaldi a Napoli e trascorse gli ultimi anni della sua vita in Svizzera. Tra le sue molte opere ricordiamo: Interdizioni israeliticheDell’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerraLa città considerata come principio ideale delle istorie italianeMemorie di economia publica dal 1833 al 1860.

John Stuart Mill

(Londra, 1806 – Avignone, 1873), filosofo ed economista, si formò sotto l’influenza di Jeremy Bentham e diede sistemazione organica alla tradizione empiristica e liberale inglese. Compì studi scientifici in Francia e giuridici in Inghilterra, dal 1823 al 1858 si impiegò nella Compagnia delle Indie orientali e tra il 1866 e il 1868 fu membro della House of Commons, dove tra l’altro sostenne il suffragio alle donne. Svolse un’intensa attività scientifica e pubblicistica nel campo della logica, dell’etica e della teoria economica e politica. Tra le sue molte opere ricordiamo: Sistema di logica deduttiva e induttivaPrincipi di economia politicaLa servitù delle donne, Saggi sulla religioneEngland and Ireland.

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